giovedì 30 agosto 2007

"William Webb Ellis Trophy"


La leggenda vuole che nel lontano 1823, durante una partita di calcio, il giovane allievo della Rugby School, Webb Ellis, prese il pallone con le mani e, invece di calciarlo, partì di corsa con la palla in mano verso l'opposta linea di fondo fino a depositarla nell'area di porta della squadra avversaria. Era l'inizio del Rugby, che non a caso prende il nome dall'omonimo college della cittadina britannica in cui Ellis compì la sua piccola impresa. E proprio a lui è dedicato il trofeo messo in palio dalla Coppa del Mondo di Rugby che quest'anno si svolgerà in Francia tra il 7 settemre e il 20 ottobre. La squadra che riuscirà nell'impresa di aggiudicarselo per tre volte, lo terrà per sempre in bacheca.

L'idea di disputare un torneo mondiale di rugby venne concepita per la prima volta alla fine del 1983, quando l'Australian Rugby Union e la New Zealand Rugby Football Union, in maniera indipendente l'una dall'altra, la proposero alla International Rugby Board (IRB) cercando in aperta rivalità tra loro, di ottenerne la direzione. Per accontarare entrambe le parti, nel 1985 l'IRB approvò l'idea della prima Coppa del Mondo di rugby da tenersi nel maggio-giugno 1987 e affidò la sua organizzazione sia all'Australia che alla Nuova Zelanda. La prima partita vide di fronte la Nuova Zelanda e l'Italia e fu vinta nettamente dagli All Black; John Kirwan realizzò una meta leggendaria percorrendo circa 70 metri con la palla ovale in mano e dribblando 11 giocatori azzurri. Da allora, viene disputata con regolarità ogni quattro anni.
Albo d'oro
1987 Nuova Zelanda
1991 Australia
1995 Sud Africa
1999 Australia
2003 Inghilterra
2007 Sud Africa

mercoledì 29 agosto 2007

L'ultimo gioco di Agassi


Arthur Stadium di New York, 3 settembre 2006, terzo turno degli US-Open. Il tedesco Benjiamin Becker, n° 112 al mondo e al suo nono match nei tornei che contano, ha a disposizione tre match point e si prepara al servizio. Dall'altra parte della rete il 36-enne Andre Agassi si mette in posa per ricevere il servizio. Alcune lacrime incominciano a sgorgare dai suoi occhi; abbassa più volte lo sguardo dal suo avversario per nasconderle e per ritrovare la forza per rispondere alla palla che gli avrebbe lanciato, ma in cuor suo, sa già che non ci sarebbe riuscito e che quella sarà l'ultima palla della sua lunghissima carriera iniziata nel lontano 1986; glielo dicono le sue braccia, le sue gambe e la sua schiena. Avrebbe voluto che oggi il suo fisico rispondesse come qualche anno fa, ma invece i suoi rilessi sono lenti, le gambe appesantite per i quattro set e le tre ore di gioco ma anche per le fatiche compiute nelle partite precedenti. I 23 mila dell'Arthur Stadium sono tutti per lui, capiscono il suo momento e cercano di incitarlo applaudendo e urlando a sguarciagola il suo nome. Il giudice fatica a mantenere il silenzio come da regolamento, ma ordina la ripresa del gioco. Becker fa rimbarzare la palla una volta e poi un'altra volta e la lancia in aria colpendola il più forte possibile. Il pubblico trattiene per un momento il fiato e spera... Ace... E'Ace la parola che esce dalla bocca del giudice di linea.... Il pubblico continua ad acclamarlo e a urlare il suo nome nonostante la sconfitta.....

Andre Agassi nella sua lunghissima carriera, ha vinto otto titoli del Grande Slam: un Wimbledon nel 1992, due US Open (1994 e 1999), quattro Australian Open (1995, 2000, 2001, 2003) e un Roland Garros (1999). Il tennista statunitense è uno dei cinque giocatori ad essere riusciti nell'impresa di vincere tutti i quattro titoli del Grande Slam ed è l'unico ad aver vinto gli Slam su tre superfici diverse. Negli Slam ha vinto 224 partite ed è il secondo di sempre alle spalle di Connors (233). Nel 1996 ha vinto la medaglia d'oro in singolare alle Olimpiadi di Atlanta. E' stato per 109 settimane numero unoo del mondo, ha vinto in totale 60 tornei e ha partecipato a ben 21 Us Open consecutivi.


martedì 28 agosto 2007

Manchester United - Bayern Monaco, la finale di Champions League del 1999

La finale si gioca il 26 maggio 1999 al Camp Nou di Barcellona davanti ad una cornice di pubblico fantastica. Vincendo, entrambe le squadre possono centrare il cosidetto treble, ovvero la vittoria di campionato, coppa nazionale e Champions League. Parte benissimo il Bayern Monaco e che si porta in vantaggio dopo solo cinque minuti grazie ad una punizione di Basler; sempre nel primo tempo la squadra tedesca potrebbe arrontadere il risultato, ma la sfortuna (ben due pali colpiti dai bavaresi) e qualche buona parata di Schmeichel tengono il risultato inchiodato sullo 1-0. Nel secondo tempo il copione della partita non cambia; il Manchester United è incapace di rendersi veramente pericoloso e ciò permette al Bayern Monaco di controllare il risultato con relativa tranquillita. Ma quando sembra tutto deciso e i bavaresi pregustano già il sapore della vittoria del più importante trofeo continentale, accade l'impensabile. L'arbitro Collina assegna tre minuti di recupero; subito dopo tutti i giocatori dei Red Devils si riversono nell'area avversaria per usufruire di un calcio d'angolo. Il pallone calciato da Beckham, dopo una serie di carambole, finisce a Sheringham che lo insacca e porta così il risultato in parità. A questo punto i supplementari sembrano inevitabili visto che mancano poco meno di tre minuti alla fine dei tempi regolamentari, ma non è così. Un minuto dopo, con il Bayer Monaco in piena confusione mentale per l'inaspettato goal del pareggio subito, la squadra inglese conquista un altro corner ed è di nuovo il piedino fatato di Beckham a batterlo. Il tiro dalla bandierina del fuoriclasse inglese viene trasformato in goal da Solskjaer dopo un assist di Sheringham e così il Manchester United conquista la vittoria della finale di Champions realizzando il Treble dopo una delle più belle partite di sempre.

Il tabellino
Manchester United - Bayern Monaco 2-1
Reti: Basler (BM) al 5', Sheringham (MU) al 90' e Solskjaer al 91'.


Manchester United (4-4-2)
Schmeichel; Neville G., Johnsen, Stam, Irwin; Giggs, Bechkam, Butt, Blomqwist (Sheringham dal 67'); Yorke, Cole (Solskjaer dal 81'). All.: Ferguson

Bayern Monaco (4-4-2)
Kahn; Babbel, Kuffour, Matthaus (Fink dal 80'), Linke; Basler (Salihamidzic dal 89'), Jeremis, Effemberg, Tarnat; Jancker, Zickler (Scholl al 71'). All.: Hitzfeld

La leggendaria finale dei 100 metri ai Campionati del Mondo di Tokyo 1991

E' domenica 25 agosto e sono circa le 19:05 all' Olympic Stadium di Tokyo quando Bruny Surin in prima corsia, Raymond Stewart nella seconda, Leroy Burrell nella terza, Linford Christie nella quarta, Carl Lewis nella quinta, Dennis Mitchell nella sesta, Frank Fredericks nella settima e Caetano Robson Da Silva nell'ottava danno vita al colpo di pistola dello starter ad una delle più veloci finali dei 100 metri di sempre. Parte benissimo il detentore del record mondiale con 9"90 Burrell sfruttando al massimo la sua esploviva accelerazione e accumula un discreto vantaggio. Ma i suoi inseguitori non mollano, in particolar modo "il figlio del vento" Carl Lewis che, con una progressione impressionante negli ultimi trenta metri, riesce a superarlo e a vincere l'ennesima medaglia d'oro della sua lunga carriera stabilendo il nuovo record del Mondo con 9"86. L'epica gara registra inoltre il 9"88 di Burrell, il 9"91 di Mittchell e il 9"92 di Christie; anche Fredericks e Stewart, rispettivamente classificati come quinto e sesto, sono scesi sotto i 10 secondi.

Ordine di arrivo

1. Carl Lewis (Usa) 9"86 (WR)
2. Leroy Burrell(Usa) 9"88

3. Dennis Mitchell (Usa) 9"91 (PB)
4. Linford Christie (Gbr) 9"92 (AR)

5. Frank Fredericks (Nam) 9"95 (AR)
6. Raymond Stewart (Jam) 9"96 (NR)
7. da Silva Robson Caetano (Bra) 10"12
8. Bruny Surin (Can) 10"14
(WR=record del mondo, PB= record personale, AR=record continentale, NR=record nazionale)

lunedì 27 agosto 2007

L'argento dell'Italbasket alle Olimpiadi di Atene 2004

Una delle pagine più belle dell'Italbasket è stata sicuramente scritta alle Olimpiadi di Atene 2004. Nonostante fossero partiti con poche speranze di passare il girone di qualificazione, i cestisti azzurri allenati da Carlo Recalcati hanno saputo partita dopo partita, mostrando uno spirito di squadra e una grinta senza precedenti nello sport, ribaltare i pronostici e giungere in finale. Purtroppo non sono riusciti a superare l'ultimo ostacolo costituito dall'Argentina e all'Italia non è rimasto che ritirare una medaglia d'argento come 24 anni prima a Mosca; resta comunque un grande risultato visto quali erano le premesse della vigilia.
L'inizio non è dei più promettenti; nella partita di esordio contro la Nuova Zelanda, l'Italia, prima dilaga arrivando a ben 19 punti di vantaggio, ma poi dilapida e vince solo per una scivolata in attacco di un giocatore dei "Kiwi" a due secondi dalla fine che fa terminare il pallone fuori dal campo. Arrivano poi due sconfitte consecutive contro Serbia/Montenegro e Spagna; in entrambe le partite gli azzurri giocano praticamente punto a punto con gli avversari grazie a una grande difesa, ma le difficoltà in attacco gli condannano inerosabilmente alla sconfitta. Sembra andare tutto secondo le previsioni con l'Italia fuori dai giochi visto che dovrà affrontare nelle due sfide succesive Cina e Argentina sulla carta più forti. Ma è proprio contro la Cina di Yao Ming, stella dell' NBA, che si realizza il primo di una serie di miracoli che fa entrare di diritto nella leggenda questa squadra; Marconato cancella Yao Ming che chiude con soli nove punti, Chiagic e "Jack" Galanda con la sua formidabile carica agonistica fanno il resto. Il primo, con 14 punti nei primi 20 minuti, risulta essere fondamentale per distanziare la Cina che presenta enormi problemi in attacco, il secondo invece infila uno show personale nei tiri da tre punti che demoralizza definitivamente i cinesi; alla fine i suoi punti saranno 22 con un 6 su 8 dalla linea dei tre punti. A questo punto, dopo la netta affermazione contro la Cina per 89 a 52, il bilancio per la nazionale italiana è di due vittorie e due sconfitte e conquista così l'accesso ai quarti. Rimane ancora un'ultima sfida contro l'Argentina per tentare l'assalto al secondo posto del girone e l'impresa riesce grazie alla grande giornata di Pozzecco (17 punti), Radulovic (16) e Bulleri(16). Si passa così ai quarti dove l'Italia riesce ad avere la meglio per 83 a 70 sul temibile Portorico, vittorioso sul Dream Team statunitense nella fase a gironi, grazie alla verve di Basile, Bulleri e Pozzecco e approda così in semifinale dove se la vedranno con la fortissima Lituania, campione d'Europa in carica. Ai lituani non basta un immenso Macijauskas autore di ben 26 punti e il risultato finale è sorprendente; gli azzurri, dopo aver chiuso in svantaggio il primo quarto di 6 punti, non si demoralizzano e reagiscono alla grande trascinati dal carattere di Galanda, dalla stratosferica prestazione di Basile, autore di 31 punti con un incredibile 7 su 11 dalla linea dei tre punti e si impongono con il punteggio di 100 a 91. Fantastiche sono pure le prove di Pozzecco (17 punti e 4 triple) e di Marconato (6 punti e 13 rimbalzi). Italbasket realizza così la più grande impresa della sua storia sovvertendo ogni pronostico e conquistando la finale olimpica, come 24 anni prima era accaduto alle Olimpiadi di Mosca, ma, come allora è solo argento. Purtroppo le troppe conclusioni forzate, il problema dei falli accumulati già nel secondo quarto da Marconato e Chiacig e molto probabilmente l'aver speso gran parte delle energie fisico-nervose contro Portorico e Lituania e il conseguente senso di appagamento per la certezza del secondo posto possono spiegare una sconfitta contro l'Argentina di Ginobili e Sconocchini, che lascia un pò di amaro in bocca ma che non offusca per niente quanto di leggendario fatto da questa squadra di uomini veri! Grazie Italbasket per averci fatto sognare.
I Giocatori
Radulovic, Basile, Galanda, Soragna, Marconato, Pozzecco, Righetti, Rombaldoni, Bulleri, Mian, Chiacig, Garri.
L'allenatore
Carlo Recalcati

Risultati

-Fase a gironi:
Italia 71 - 69 Nuova Zelanda
Serbia e Montenegro 74 - 72 Italia
Italia 63 - 71 Spagna
Cina 52 - 89 Italia
Italia 76 - 75 Argentina

-Quarti di Finale
Italia 83 - 70 PortoRico
-Semifinale
Italia 100 - 91 Lituania
-Finale
Italia 69 - 84 Argentina